[ Pobierz całość w formacie PDF ]

ce era stata una trama fredda, ordita da una testa fratina,
per ghermire una dote che altrimenti non avrebbe mai
arrivata.
Letteratura italiana Einaudi 80
Giovanni Faldella - Le «Figurine»
Presa una moglie da cinquantamila lire e buttato il
collare su un fico, Manoccia rimase però carne ed ugna
con i preti; era tutta cosa del parroco; andava con lui a
spasso; mostrava di poppare nelle benedicole accompa-
gnate dall organo; si mascherava e ragliava da battuto
nelle processioni; e nelle funzioni solenni portava egli
stesso il baldacchino; e fu egli che scoprí essere oramai
giunto il tempo di togliere la somma delle cose del Co-
mune dalle mani dei libertini.
Era un ometto capace di lavare un francobollo usato
e di metterlo come nuovo sopra una lettera, e di invoca-
re la prescrizione in giudizio contro il salumaio. Siccome
aveva una faccia da schiaffi, ed era piú cattivo dei debiti,
lo dissero Radescki.
Nel 1858 la lotta elettorale fu titanica a Torre Orsoli-
na. Si predicò, si bucherò, si imbecherò, si raspò da am-
bedue le parti. Si messero sossopra mogli, mariti, cugi-
ne, amorose. I codini dicevano ai campagnuoli che le
imposte nuove di Cavour erano tutte opera del sindaco,
del povero Gioberti di Torre Orsolina: dicevano alle
donnicciuole: «Guai, se si lasciano stare le teste calde al
timone! Guai! Fabbricheranno delle nuove Crimee e
dei nuovi quarantotto; moveranno guerra ai cani grossi,
alla Russia e all Austria, che faranno carnificina dei no-
stri poveri figliuoli; toccheranno i corpi santi; non lascie-
ranno stare in pace i preti, i frati e il papa, e li obblighe-
ranno a maritarsi per sacrilegio; onde pioveranno dal
cielo le castigatorie di Dio: peste, colèra, carestia e mor-
talità degli uomini e del bestiame. Invece noi diminuire-
mo le taglie, obbligheremo i paterini ad accostarsi ai
santissimi Sacramenti, salveremo il nostro sangue dalla
leva& »
Venne la domenica prima delle elezioni in paese uno
spacciatore di bibbie della Società Evangelica.
E il parroco montò come un razzo sul pulpito a grida-
re: «Fuoco! Fuoco! Veleno! Veleno!& Ci avvelenano i
Letteratura italiana Einaudi 81
Giovanni Faldella - Le «Figurine»
pozzi, il latte, il catechismo, ci abbruciano le nostre ani-
me& E il veleno è in piazza!& » Tremarono le madri,
bollirono i padri, i sarti corsero a brandire i rasi, i cam-
pagnuoli i badili, le femmine strillarono; e trassero tutti
in piazza e composero un gorgo intorno al povero ven-
ditore di bibbie, il quale imbiancò, balenò e poi scappò.
E gli altri dietrogli a rincorrerlo, a maledirlo, a volerne
fare scempio. E l avrebbero fatto a pezzi, se non fosse
sopraggiunto Gioberti, il sindaco, a gridare: «Basta, fi-
gliuoli! Cani, zucconi! Ci sono io& Faccio io giustizia!
Indietro, dico a voi, marmittoni! Sentite, brutti anima-
li!& Il comandamento dice: non ammazzare!& »
E vedendo che le parole non bastavano, aggiunse gli
scappellotti. Gioberti quel giorno aveva i baffi piú fulgi-
di e la mano piú pesante del solito; onde i fanatici ritro-
sirono e lo spacciatore di bibbie ebbe la pelle salva. Ma
siccome il sabato dopo grandinò fieramente, Pompeo
Manoccia inzipillò i contadini, dicendo che quella gran-
dine era una penitenza mandata loro da Dio, perché
l avevano lasciata passare liscia all eretico spacciatore di
bibbie protestanti.
* * *
Nella domenica deputata alle elezioni, parve che il
villaggio di Torre Orsolina formicolasse e luccicasse piú
del solito; si vedevano aggirarsi ed arrotarsi delle cravat-
te, dei fazzoletti non piú visti, dei cappelli a stajo disse-
polti dalla tomba degli armadî, certa gente, che una vol-
ta si vedevano e si amavano fra loro come il fumo negli
occhi, ora si trattavano con le belle belline. Il parroco
anticipò la messa grande, cantandola all alba, perché
tutti avessero modo di recarsi a votare, e la finí innalzan-
do una preghiera a Dio Ottimo e Massimo, acciocché il-
luminasse gli elettori di Torre Orsolina nella cerna dei
consiglieri.
Letteratura italiana Einaudi 82
Giovanni Faldella - Le «Figurine»
Suonò il campanone a consiglio, e suonò nell animo
degli elettori, come una chiamata mistica, che facesse
tutti raccomodare nell arme, pronti ad una crociata.
Sbucavano di qua e di là dei contadini, dei preti, delle
donne; facce gioiose, facce sgherre e facce intenebrate.
«E Matteo Sebastiano, il priore di San Francesco, non
si vede ancora. Uh, sarà quella scomunicata di Caterina,
sua moglie, sorella di Cunegonda, che gli avrà nascosto
il rasojo ed il panciotto, affinché non possa farsi la barba
e venire a votare& No! Bravo, viva! Matteo Sebastiano
viene lo stesso, colla barba lunga e senza panciotto& »
Matteo Sebastiano era un bigottone, che nel 1848 aveva
regalato un emina di granturco ad un tamburino della
guardia nazionale paesana, che in quei bollori si vantava
eretico, acciocché si andasse a confessare.
«Ecco quel birichino di Angelino, che conduce suo [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

  • zanotowane.pl
  • doc.pisz.pl
  • pdf.pisz.pl
  • gim1chojnice.keep.pl